Vacanze meritate, momento di riposo ma anche di riflessione: alcuni spunti per aiutarci nella crescita professionale.
Da dati consuntivi del mercato dell’edilizia e quindi dell’impiantistica possiamo trarre occasione per alcune osservazioni utili alla nostra professione di tecnici installatori, progettisti e consulenti in tecnologia.
Partendo la rapporto 2018 di Cresme che stima il valore del mercato dell’impiantistica in 62,5 miliardi di euro (+3,7% rispetto al 2017 minore della crescita avuta nel 2017 che era stata del +5,3%) vogliamo fare alcune considerazioni.
Tradizionalmente ci si aspetta che questo dato possa essere suddiviso tra mercato elettrico ed elettronico. Ma questa distinzione non è più così “legittima”. Infatti elettronica e ormai anche la fotonica (apparati ottici come fibra e componentistica passiva e attiva di tipo fotonico) pervadono tutta l’impiantistica ed in primis anche quella degli impianti di distribuzione di energia. Anche la gestione della pura “potenza elettrica” deve passare attraverso il mondo di dati “digitali” e quindi essere sempre completata dalla comunicazione “elettronica” (smart grid).
Così il digitale diventa “struttura portante” di tutte le applicazioni tecnologiche e quindi anche dell’impiantistica contemporanea che deve sempre più saper “integrare” mondi che fino a qualche anno fa sembravano viaggiare ciascuno sulla propria strada.
Così non è più possibile “standardizzare in settori” la professionalità del tecnico, progettista o installatore: diventano indispensabili professionalità in grado di leggere e applicare il concetto della “integrazione tecnologica” fondata sul trasporto e gestione dei dati digitali.
Ma naturalmente non è solo questione di energia. La grande distribuzione (acquisti on-line compresi), ha sempre visto il proprio business nel plug and play: acquista l’oggetto sempre più “smart” portalo a casa e mettilo in funzione. Conseguenza: quante scatole inutilizzate troviamo nelle nostre case!
Quante volte l’installatore è stato di supporto al cliente per mettere in funzione il singolo apparato (TV, condizionatore, videoregistratore, wifi …) rendendosi giustamente sinergico alla grande distribuzione. Questo non è più sufficiente perché il mondo digitale ci “obbliga” ad integrare. L’integrazione non parte dalla scelta degli apparati singoli ma da un “modello tecnologico” su cui si innestano i singoli apparati che per questo devono essere progettati e costruiti.
In questo mercato “sembrano affacciarsi” anche i distributori di “commodity”: luce, acqua, gas, larga banda e telefonia, come pure sembrano molto interessate anche le compagnie di assicurazioni.
Questi soggetti sono interessati al “multiservizio” essenzialmente sotto l’aspetto contabile della “fatturazione unica” fondato essenzialmente sulla “somma di singoli consumi”: integrazione di fattura e non tecnologica!
In questo scenario, tecnici progettisti e installatori capaci di leggere in modo trasversale tecnologie (che fino ad oggi erano relegate ciascuna nel proprio mondo) capaci di realizzare “convergenze di impianto” trovano una funzionalità professionale “fortemente necessaria” nel mondo “digitale” che circonda il cittadino di oggi.
La professionalità richiesta non può, peraltro, essere standardizzata in modo stretto e definito poiché per sua natura volta alla “integrazione” deve essere “adattiva”, cioè deve contemplare una “flessibilità” dell’intervento tecnico legato al singolo ambiente e alla specificità abitative e di utilizzo che questo deve avere.
Ma non è difficile acquisire questa capacità professionale a partire dalla grande esperienza maturata da chi da anni svolge la propria attività nella realizzazione di impianti: basta far diventare l’impiantistica una “piattaforma di convergenza” ispirata a modelli tecnologici sperimentati, aperti a servizi, apparati, fornitori che si candidano ad essere attori del nuovo mondo digitale.
Questo nuovo approccio tecnologico coinvolge ogni cittadino del mondo, ciascuno nel proprio ruolo sociale e professionale.
Approfittiamo di qualche giorno di ferie per ripensare anche alla nostra attività: ci si ricarica per affrontare in modo più efficace il lavoro che ci attende dopo il meritato riposo.
“Bevendo birra, meditate gente meditate”: Buone vacanze!