Fibra ottica negli edifici e impianti multiservizio: AGCOM al lavoro
Obiettivo: mettere ordine nella realizzazione delle cablature in fibra ottica per gli edifici
Finalmente si fa strada l’esigenza di dare una lettura “chiara” alla regolamentazione sulla “cablatura ottica” degli edifici: dopo una confusione di mercato servono regole certe che favoriscano la “penetrazione” dell’impianto multiservizio negli immobili e nei condomini indipendentemente dalla loro età anagrafica.
In questi ultimi anni abbiamo assistito alla corsa per arrivare per primi a cablare “in fibra ottica” gli edifici da parte degli operatori di rete con la logica che chi primo arriva meglio alloggia.
Tutto questo in barba all’articolo 135 bis inserito nel “regolamento edilizio” dalla legge 164/2014 che prevede l’obbligo di realizzare l’impianto multiservizio nei nuovi edifici o in caso di ristrutturazioni che richiedano licenza edilizia.
Infatti, l’operatore ha spesso preteso dal condominio la possibilità di arrivare con la propria fibra “proprietaria” (e non con l’impianto multiservizio) a tutti gli appartamenti anche se in realtà avrebbe potuto cablare solo il proprio abbonato (art.8 DL 33 del 15.02.2016).
Ma, come abbiamo sempre sostenuto, indipendentemente dall’obbligo di legge, è fondamentale e importantissimo che l’impianto multiservizio possa essere realizzato anche in edifici esistenti che vogliano migliorare, con ottimizzazione di costi, l’impiantistica residenziale. Questa evoluzione, anche se non è mossa da un obbligo di legge, viene spinta fortemente da una sempre maggiore necessità di utilizzare servizi “digitali” dai residenti.
Comunque questa è vecchia storia che abbiamo cercato di spiegare già in alcune news precedenti (vedi www.ecletticalab.com/news).
La novità risiede nel fatto che, grazie alla sensibilità a livello di Mise, è stata affidata l’analisi e speriamo anche la risoluzione del problema ad AGCOM (come di dovere) che, in modo sollecito, ha voluto esaminare il problema. Siamo fiduciosi che quanto prima possa emanare direttive che possano fare chiarezza su questo aspetto di cablatura verticale in fibra ottica degli edifici.
Una soluzione che sia utile per tutti gli interessati: cablatori, fornitori di servizio, progettisti e installatori ma soprattutto il committente e quindi in definitiva per i cittadini.
Occorre unità di intenti per rendere sempre più efficace e possibile la realizzazione di edifici che non siano essi stessi barriere di adozione e di fruizione del progresso digitale.
Il nostro auspicio è, come più volte ribadito, che la realizzazione dell’impianto multiservizio si concretizzi in un unico impianto “multiservizio” che coinvolgendo progettisti e installatori sappia rispondere alle esigenze specifiche del singolo immobile e che rimanga di proprietà del condomino stesso: unico impianto che trasporta tutti i servizi di comunicazione digitale richiesti.
Questo impianto deve essere aperto a qualsiasi operatore di rete per realizzare FTTH, ma anche ad operatori di rete che portano ultra-larga banda attraverso reti wireless, oltre che per servizi tv da antenne e, cosa molto importate, veicoli anche tutti le esigenze di comunicazione generate da apparati e sistemi privati del condominio stesso.
Un impianto unico che possa accogliere nella sua struttura apparati e dispositivi di qualsiasi marchio e quindi sia aperto a qualsiasi soluzione scelta dall’utente.
Dotare un immobile di questo impianto significa rendere possibile un grande passo tecnologico strutturale all’immobile, premessa imprescindibile per la realizzazione di una vera digitalizzazione “diffusa” e “adottata” da parte di tutti i cittadini.
Come eCletticaLab vogliamo dare un contributo in questa direzione mettendo a disposizione la nostra esperienza di ricerca che dal 2014 cerchiamo di sviluppare sia come soluzione tecnica ma soprattutto come contributo divulgativo e di formazione verso tecnici, progettisti, installatori, ma anche immobiliaristi, amministratori di condomini e soprattutto dei cittadini.
Grazie per l’azione intrapresa e buon lavoro ad AGCOM.