Corso domotica - Building Automation

Il termine "building automation" compare per la prima volta nell'immaginario degli addetti ai lavori verso la fine degli anni '80 quando, grazie alle sperimentazioni fatte in processi di automazione industriale, si sono sviluppate tecnologie innovative servendosi delle quali integrare e rendere intelligenti gli impianti degli edifici. In questo senso gli enormi progressi compiuti parallelamente in altri settori come quello elettronico, informatico e delle telecomunicazioni ha reso possibile il rapido diffondersi di conoscenze e tecnologie che poi sono alla base della "building automation".

Se è vero che inizialmente questi aspetti hanno riguardato principalmente edifici di grosse dimensioni, caratterizzati da esigenze e complessità elevate, successivamente le stesse tecnologie, ulteriormente sviluppate, hanno trovato impiego anche all'interno degli edifici residenziali.

Per questi ultimi, il termine "automazione di edificio", evidentemente troppo tecnico e difficilmente comprensibile per il comune cittadino è stato sostituito da espressioni tipo "casa intelligente", "smart home" e "domotica".

Ecco che quindi cominciò a delinearsi un confine tra tutto quello che riguarda le installazioni complesse a livello di edificio e le esigenze domestiche. Confine che invece oggi tende a sfumare sempre più data la sempre più frequente convergenza in quelle che sono le moderne esigenze fra il piccolo residenziale ed il grande terziario. Tanto che non è raro impiegare i medesimi sistemi intelligenti, con lievi differenze, in pressoché tutte le tipologie di installazioni. E' pertanto stata adottata universalmente la denominazione più generale di "HBES", acronimo di "Home and Building Electronic Systems", che include tutti quei sistemi elettronici ed elettrici per il controllo ed il comando tramite funzioni integrate di edifici di qualsiasi natura e dimensione.

L'impiantistica tradizionale ha sempre sviluppato la propria progettualità in modo "settoriale": prendo in considerazione una particolare funzionalità (distribuzione dell'energia, controllo termico, automazione delle tapparelle, videocontrollo, video-citofonia) e realizzo il particolare impianto (elettrico, di automazione, il videocitofono e così via). Questo modo di procedere ha la necessità di progettare tante infrastrutture portanti andando a creare una "stratificazione" tecnologica complessa, senza integrazione, con nessun livello di interoperabilità.
Il concetto di HBES supera queste limitazioni strutturando le varie funzionalità in un "sistema" che semplifica le infrastrutture di trasporto, i cablaggi posizionati in esse, fornendo funzionalità crescenti e sempre più evolute in funzione del livello di interoperabilità possibile. In tal modo i differenti sottosistemi all'interno dell'edificio sono tra loro integrati grazie all'impiego di un unico mezzo trasmissivo (detto BUS), il che garantisce un'ottimizzazione delle prestazioni ed il miglioramento dell'efficienza energetica. I sistemi HBES sono quotidianamente impiegati in molteplici campi di applicazione: comfort, sicurezza, risparmio energetico, comunicazione, multimedialità, et

In questa ottica assume poi un valore fondamentale l'adozione di KNX come protocollo di comunicazione del sistema "aperto" e interoperabile derivante dalla convergenza dei sistemi EIB, Batibus ed EHS ed approvato come Standard Europeo dalla norma CENELEC EN 50090 e successivamente come Standard Internazionale dalla norma ISO/IEC 14543. Un sistema HBES KNX è espandibile e modificabile in ogni stadio del suo ciclo di vita ed in qualsiasi momento interfacciabile con il mondo IP così da centralizzare tutta la funzionalità, la gestione e la supervisione dell'impianto su qualsiasi terminale di rete IP: soluzione ideale per minimizzare i consumi energetici, ottimizzare l'utilizzo degli ambienti e la loro manutenzione, massimizzando la sicurezza di beni e persone.

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